Siamo a Massa Marittima, in provincia di Grosseto, a una ventina di chilometri dal Mar Tirreno, nell’alta Maremma Toscana, in un territorio caratterizzato da colline metallifere; qui, nel 1985, Fabrizio Niccolaini e sua moglie Patrizia Bartolini fondano l’azienda agricola Massa Vecchia. Pur rimanendo in famiglia, la direzione dell’azienda passa, dal 2009 al 2018, nelle mani della figlia di Patrizia, Francesca Sfrondini, che la gestisce in società con Daniel e Ines Wattenhofer, Thomas Frischknecht e Rocco Delli Colli. Dopo il grande lavoro svolto, nel 2019, Francesca riconsegna l’azienda nelle mani del fondatore, Fabrizio, che oggi la gestisce con l’aiuto dei fratelli di Francesca: Tosca e Vasco.
Nonostante il succedersi al comando, Massa Vecchia è sempre stata concepita come un’azienda agricola, con una produzione che ha per protagonista il vino, affiancandogli la produzione di olio extra vergine d’oliva e di sementi. Questa offerta produttiva diversificata, unita al fatto che 11 dei 24 ettari di proprietà sono composti semplicemente da bosco, lascia intuire come l’azienda abbia una visione d’insieme e olistica dei suoi processi produttivi. Per quanto riguarda la produzione strettamente vinicola, la cantina può contare su circa sei ettari suddivisi in cinque appezzamenti, a un’altitudine tra i 180 e 220 metri, con una densità che va da 2200 ai 5000 ceppi per ettaro, gestiti seguendo un regime naturale. In tutti e cinque gli appezzamenti i lavori vengono eseguiti manualmente, i trattamenti chimici sono stati interamente sostituiti da quelli a base di zolfo e poltiglia bordolese, e da concimazione con sovescio di leguminose o letame bovino.
Tra i circa 15.000 vini prodotti, un quinto è rappresentato dall’Ariento, un Vermentino in purezza che viene vendemmiato manualmente con una prima, accurata, selezione in pianta. La sua vinificazione comincia con la fermentazione alcolica spontanea, per mezzo dei lieviti indigeni, e la macerazione sulle bucce per 2-3 settimane, all’interno di tini troncoconici aperti. L’affinamento dura 18 mesi in botti di rovere e altri 6 in bottiglia, senza nessuna addizione di solforosa in alcuna delle fasi descritte.
L’annata 2018 sfoggia un colore dorato intenso, lievemente opalescente, con un ventaglio olfattivo che si apre su note di albicocca disidratata, susina macerata, ananas essiccato e fieno, seguite da cedro candito, biancospino appassito, camomilla e miele di corbezzolo, con echi conclusivi di cera d’api, ebanisteria e cannella. Il palato colpisce per la grande freschezza e la dinamicità del sorso, unite alla sensazione di bere un vino senza filtri, con un’ossidazione talmente leggera da renderla semplicemente gustosa; il tutto arricchito dal ritorno della frutta disidratata e delle spezie che accompagnano il sorso fino ad una chiusura dissetante e golosa.
Punteggio: 89/100
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