Bollinger è una delle più celebri e storiche Maison di Champagne, fondata nel 1829 e, fin dal 1884, insignita del prestigioso Royal Warrant, la certificazione dello status di fornitore ufficiale della Corte Britannica (il cui adesivo dorato-trasparente campeggia poco sopra l’etichetta dei suoi vini). La cantina è tutt’oggi di proprietà dell’omonima famiglia che nel tempo è arrivata a possedere 1178 ettari di vigneti, principalmente Premier Cru e Grand Cru nella sottozona di Aÿ.
La caratteristica dei vini prodotti è che essi sono composti per la maggior parte da Pinot Nero, vitigno di grande intensità che costituisce la firma della cantina, e che è conservato in oltre 700.000 magnum, le quali costituiscono uno dei più grandi patrimoni di ‘vins de réserve’ dell”intera regione dello Champagne. Inoltre, la cantina è celebre anche per la scelta di produrre vini invecchiati mediamente il doppio del tempo richiesto dai disciplinari di produzione, e per la presenza di un artigiano che si occupa, in modo permanente ed esclusivo, della manutenzione delle 3500 botti (alcune centenarie) del cosiddetto ‘Bollinger Park’.
In vigna la Maison utilizza un approccio sostenibile, con la forte riduzione dell’utilizzo di prodotti chimici di sintesi, l’inerbimento dei vigneti, il riutilizzo del legno di potatura e la piantumazione di siepi e frutteti tra i filari per preservare la biodiversità.
Tra i vini più emblematici prodotti dalla Maison figura senza dubbio La Grande Année Rosé, un vino composto, nell’annata 2002, per il 62% da Pinot Nero (principalmente dai Cru Aÿ e Verzenay) e per il 38% da Chardonnay (principalmente dai cru Le Mesnil-sur-Oger e Oiry). Uno degli aspetti che rende questo champagne così interessante è dato dal fatto che una parte del Pinot Nero (l’8% del totale), ricavata dal Cru Monopole Côte aux Enfants (ad Aÿ), viene raccolta solo a piena maturazione e vinificata in rosso, conferendo allo champagne il suo classico colore rosa tenue una volta addizionata alle masse. Una volta raccolte tutte le uve, soltanto nelle annate più favorevoli, queste fermentano e, successivamente, maturano a lungo sui lieviti, in piccole botti di legno. Una volta imbottigliato, il vino affina a lungo sui lieviti, prima di venire degorgiato manualmente e ritappato con il definitivo tappo di sughero.
La suddetta annata 2002 sfoggia un colore rosa salmone con qualche timida screziatura ruggine, e con un perlage ancora fitto ed elegante che, a 11 anni dalla sboccatura, non mostra alcun segno di cedimento. Il naso si apre su note di ribes rosso, albicocca disidratata, pesca sciroppata e croissant, seguite da melone giallo, uva sultanina, scorza d’arancia e miele millefiori, con echi vinosi conclusivi di Sherry Fino (solo un accenno che testimonia una gustosa terziarizzazione). Il palato si sviluppa alternando la cremosità del perlage, alla vinosità data dal vino rosso e alla freschezza apportata da quell’accenno di ossidazione già percepita al naso; il tutto arricchito dal ritorno del ribes rosso, della frutta gialla e dello Sherry che accompagnano il sorso fino a una chiusura lunga e gustosa.
Punteggio: 95/100
Vuoi scoprire cosa posso fare per te? Clicca qui!