La storia della maison Ayala, nella Champagne, inizia nel 1860 per mano di Edmond de Ayala che stabilisce la cantina ad Aÿ, il celebre Grad Cru della Vallée de la Marne. La cantina non ci mette molto tempo a farsi notare, grazie alla scelta del 1865 di vinificare i propri vini con un dosaggio di 21 g/l, di certo più alto di quello a cui siamo attualmente abituati ma certamente molto più basso degli standard dell’epoca, che prevedevano vini dolci dal dosaggio di circa 150 g/l. Questa scelta si rivelò giusta e il prestigio della maison crebbe al punto da ottenere il Royal Warrant, l’onorificenza che la rendeva fornitrice ufficiale della Famiglia Reale Britannica, già nel 1908.
Da allora è passato un secolo, attraversato con comprensibili alti e bassi, e dal 2005 la maison appartiene alla famiglia Bolliger che la ha dotata di una cantina avveniristica, iniziata nel 2007 e terminata nel 2017, guidata da Caroline Latrive. Tutte queste novità non hanno però mutato uno dei punti di vanto di questa piccola maison: sono esclusivamente le uve di proprietà, ottenute da 80 ettari suddivisi in 70 diversi cru, a coprire l’intero fabbisogno annuale. Tanto in vigna quanto in cantina si è scelta con convinzione la via dell’ecosostenibilità al punto che la cantina stessa è concepita come un unicum in cui le varie fasi della vinificazione avvengono per caduta dall’alto in basso, con una evidente limitazione della manipolazione delle uve e delle risorse energetiche impiegate. Un’altra caratteristica della cantina è che la vinificazione in acciaio inox e l’affinamento in legno avviene per lotti separati, vitigno per vitigno, cru per cru, annata per annata, al fine di preservare ed esaltare la tipicità di ogni singola parcella. Infine questa maison, in linea con le sue scelte pionieristiche, ha scelto di ritornare a produrre vini dal dosaggio mediamente più basso di quello degli altri produttori, con il loro Brut Nature divenuto in breve tempo uno dei loro cavalli di battaglia.
Tra le varie linee di produzione è stata introdotta quella denominata Collection Ayala in cui troviamo gli champagne più preziosi esclusivi, come nel caso di questo N.7, un assemblaggio di 7 Grand Crus tra la Côte des Blancs et la Montagna di Reims, tutti dell’annata 2007. Ottenuto per 2/3 da Chardonnay proveniente da cinque Grand Crus (Avize, Chouilly, Cramant, Le-Mesnil e Oger) e per 1/3 da Pinot Nero proveniente da due Grad Crus (Aÿ e Verzy), questo vino ha affinato per alcuni mesi in legno prima del tirage del 2008 e dell’affinamento di oltre 11 anni. Dopo il remuage e il dégorgement manuali il vino è stato messo in commercio, con un dosaggio di 6 g/l, nel 2020, in occasione dei 160 anni di vita della maison.
Nel calice il vino sfoggia un colore giallo paglierino pieno, con sfumatura dorate, arricchito da un perlage di grande finezza e da un ventaglio olfattivo che si apre su note di albicocca, pesca sciroppata, nocciole tostate e croissant, seguite da pompelmo rosa, biancospino, eucalipto e miele di corbezzolo, con echi conclusivi boisée di selce e conchiglia bruciata. Il palato si mantiene in equilibrio tra morbida e glicerica cremosità e una sensazione di agrumata secchezza, con l’elegante carezza del perlage e una buona sapidità minerale in sottofondo; il tutto mentre ritornano il boisée e la frutta gialla ad accompagnare il sorso fino ad una chiusura lunga e succosa.
Punteggio: 92/100
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