Stando alle documentazioni ufficiali, il villaggio di Olena era una vera e propria fattoria toscana, a metà strada tra Firenze e Siena, autosufficiente già nel 12° secolo, mentre il vicino e coevo villaggio di Isole divenne una vera fattoria soltanto nel 1700 per opera della famiglia Elmi. Negli anni ’50 un certo Francesco De Marchi, discendente di una famiglia piemontese della zona di Lessona, dedita alla produzione di vini piemontesi da tre generazioni, si trasferì in Toscana e acquistò le due fattorie dando origine alla cantina Isole e Olena. Chiaramente, la vocazione alla produzione finì per contagiare anche il figlio di Francesco, Paolo De Marchi, che cominciò ad interessarsi di vino dopo i suoi studi alla scuola di agronomia e le sue esperienze in California, all’inizio degli anni ’70.
Quando, nel 1976, Paolo prese le redini dell’azienda la sua attività si sviluppò secondo due direttrici: un intenso studio sul Sangiovese vinificato in purezza e lo sviluppo di vitigni come Cabernet Sauvignon, Syrah e Chardonnay, che aveva imparato ad amare proprio in California. Non stupisce quindi che l’azienda possa vantare al contempo la produzione di uno dei più importanti Sangiovese toscani in purezza (il Flaccianello) e uno dei più famosi Cabernet Sauvignon chiantigiani (il Collezione Privata precedentemente noto come Collezione De Marchi).
Quest’ultimo vino è composto da Cabernet Sauvignon ed un piccolo saldo di Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot, cresciuti su un terreno di galestro e calcari argillosi. Dopo una delicata raccolta manuale nella seconda metà di Ottobre e una selezione, sempre manuale, delle uve, hanno luogo le due fermentazioni (alcolica e malolattica) e la macerazione di un mese, con frequenti rimontaggi, in parte in acciaio e in parte in tini di rovere. Il vino affina poi due anni in barriques, per il 40% di legno nuovo francese (e un 3% americano), e altri tre anni in bottiglia, prima della commercializzazione.
L’annata 2016 sfoggia un colore rubino intenso, quasi impenetrabile, con un ventaglio olfattivo che si apre su note di amarena, prugna cotta, pot pourri e vinile, seguite da vaniglia, concentrato di pomodoro, oliva nera e tabacco scuro, con echi conclusivi di goudron, grafite e incenso. Il palato, ancora molto giovane, è caratterizzato da un gioco di rimandi tra morbidezza e freschezza balsamica, con un tannino elegante e una buona sensazione di piccantezza da pepe nero; il tutto arricchito dal ritorno della frutta rossa surmatura e delle spezie che accompagnano il sorso fino a una interminabile chiusura.
Punteggio: 92/100
Vuoi scoprire cosa posso fare per te? Clicca qui!