Volendo risalire alle prime fonti storiche che parlano di Castel Turmhof occorre tornare addirittura all’età della Pietra e del Bronzo, intorno al 5000 a.C., perché è proprio da allora che è possibile rivenire tracce di insediamenti umani nella zona. Il collegamento diretto con la coltivazione delle terre è invece attestato in un registro ufficiale del 1225 che parlava della vocazione agricola del podere “Linticlar”, prospiciente al castello, mentre, nel 1848 il Turmhof viene riconosciuto come azienda vitivinicola, una delle più antiche dell’Alto Adige. È proprio in queste terre che, a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, Herbert Tiefenbrunner comincia a lavorare, come mastro cantiniere, all’età di 15 anni, divenendone progressivamente proprietario fino al 2000, quando la cantina passa nelle mani dei figli Sabine e Christof.
La cantina Tiefenbrunner oggi lavora 25 ettari di proprietà nella Bassa Atesina, e acquista uve da 45 ettari di proprietà di storici e fidati conferitori, richiedendo a questi la stessa cura e rispetto della natura seguito nei vigneti di proprietà. Il dispendioso lavoro in vigna è volto ad ottenere uve dalla maturazione ottimale che, in cantina, sotto la supervisione dell’enologo Stephan Rohregger, diventano vini “onesti, senza fronzoli o esagerazioni” (cit.). Sia in cantina che in vigna, viene data molta importanza ad un approccio ecologico a basso impatto ambientale, scelta che affonda le radici nel secolo scorso quando Johann Tiefenbrunner costruì una centrale idroelettrica a cui, nel 2001, ne è stata affiancata una seconda, per coprire il fabbisogno energetico.
La cantina produce vini suddivisi tra 4 linee, la più prestigiosa delle quali è la linea VIGNA che si ispira alla tradizione del Grand Cru e propone vini da singoli specifici vigneti. È questo il caso del Toren, un vino interamente composto da uve Cabernet Sauvignon che nascono in una vigna di appena 60 are, esposta a sud, tra i 270 e i 320 metri di altitudine, a Niclara, una frazione di Cortaccia, circa 30 chilometri a sud di Bolzano. Una volta raccolte, con una bassissima resa per ettaro (25-30 hl/ettaro), le uve vengono diraspate prima di fermentare e macerare per circa tre settimane. Il vino ottenuto viene travasato in barrique dove svolge la fermentazione malolattica mentre invecchia circa dodici mesi; quindi ne occorreranno altri 6 in cisterne e altri 24 in vetro, prima della commercializzazione.
L’annata 2015 sfoggia un colore rubino estremamente concentrato, con un ventaglio olfattivo che si apre su note di amarena sotto spirito, mora di gelso, prugna cotta e petrolio, seguite da vinile, concentrato di pomodoro, chiodo di garofano e vaniglia, con echi conclusivi boisée ed empireumatici. Il palato è caratterizzato dalla stessa concentrazione che, però, è accompagnata da una piacevole vena vegetale e da una componente balsamica che lo rendono fresco e dinamico, con i tannini a scandire le varie fasi del sorso; il tutto arricchito dal ritorno delle spezie e della frutta rossa che accompagnano il sorso fino ad una interminabile chiusura.
Punteggio: 93/100
Vuoi scoprire cosa posso fare per te? Clicca qui!