
Valle Reale è la cantina dell’eclettico Leonardo Pizzolo, un giovane Veronese che ad appena 28 anni, dopo gli studi in Economia e Commercio, si dedica alla sua passione: la viticoltura. La famiglia, preso atto della decisione (senza troppo entusiasmo), lo mette alla prova sradicandolo dalla sua città natale e mandandolo a gestire 8 ettari di vigneto, ereditati da lontani parenti, in Abruzzo. La prima vendemmia avviene nel 2000 e, da allora, Leonardo è sempre più convinto di questo progetto a cui dedica, senza risparmiarsi, tempo, energie e sacrifici.
La sua cantina si trova a Popoli, in una celebre riserva naturale, a metà strada tra Pescara e L’Aquila, a 60 chilometri di distanza, in linea d’aria, dal mare, senza però avere niente a che fare con questo. I vigneti, mediamente tra i 400 e i 500 metri di altitudine, sono infatti protetti dalla spessa barriera appenninica (in particolare dal Monte Morrone) e vivono in un ambiente montano, con inverni lunghi e caratterizzati da basse temperature, e un importante sbalzo termico tra giorno e notte. La loro composizione inoltre, un mix tra ciottoli di varie dimensioni e limo, è piuttosto magra e povera di nutrienti, e questo spinge le viti a irrobustirsi e ad espandere il loro apparato radicale in profondità nel difficile tentativo di autoalimentarsi. Nel sottosuolo, infine, è presente una importante falda acquifera quindi, un po’ per obbligo legale e un po’ per convinzione etica, si è dovuta adottare un’agricoltura totalmente biologica, con buona parte dei vigneti convertiti anche alla biodinamica.
Il Cerasuolo Sant’Eusanio prende il nome dal suo vigneto di origine (Sant’Eusanio, per l’appunto), esposto a Nord e posizionato a 497 metri di altitudine, nella zona più alta e fredda della tenuta, circondata da boschi di pini. Pochi giorni prima della vendemmia, si raccolgono, da diverse posizioni del vigneto, piccole quantità d’uva che vengono spremute delicatamente e poi lasciate fermentare spontaneamente. Mentre cominciano le varie micro-fermentazioni si procede alla vendemmia vera e propria e le uve raccolte, dopo una spremitura soffice e il breve contatto (nella pressa) con le bucce, sono addizionate con il pied de cuve precedentemente ottenuto per poi fermentare spontaneamente. Dopo un affinamento in acciaio, di circa 6 mesi, il vino viene imbottigliato e messo in commercio.
L’annata 2018 sfoggia un colore rosa piuttosto tenue, con un ventaglio di profumi principali come fragolina di bosco, ciliegia Ravenna, petalo di rosa e arancia rossa, seguiti da melagrana, geranio, lampone e ciottolo umido. In bocca si avverte inizialmente il perfetto equilibrio tra morbidezza glicerica e rinfrescante acidità, arricchito da una nota sapido-minerale che progressivamente, a centro palato, conquista spazio, con un ritorno retro-olfattivo della frutta rossa freschissima e del floreale che accompagnano il sorso fino a una chiusura di buona lunghezza.
Punteggio: 89/100
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