
Lo Chablis Pic 1er forse non sarà la migliore bottiglia della denominazione, ma è una bottiglia che i vecchi commercianti di vino non si sarebbero potuti esimere dal bere, almeno una volta. Importato in Italia fin dall’inizio dall’azienda del Barone Amerigo Sagna, fondata nel 1928, questo vino fu una delle prime bottiglie a cui, in un passato non troppo lontano, il wine lover, in vena di spese, si accostava per conoscere i vini bianchi francesi.
Nato nella più antica Maison di Chablis ancora oggi in attività, il vino fu originariamente concepito, dal barone Patrick de Ladoucette, come una cuvée speciale, prodotta solo nelle migliori annate. La “ricetta”, dal 1755, consiste nell’assemblaggio delle migliori parcelle aziendali, sia 1er Cru che Grand Cru, con un’attenzione alla qualità assoluta piuttosto che alla denominazione stessa (sebbene questa operazione comporti il declassamento del vino a “semplice” 1er Cru). Lo stile di vinificazione prevede una fermentazione in vasche di acciaio e cemento, seguita dalla maturazione e dall’affinamento esclusivamente in bottiglia, per preservare il più possibile la sua freschezza.
Questo 2002, giallo paglierino con riflessi dorati, ha profumi di fiori bianchi e sciroppo di pesca, ananas e pompelmo, toffee e silice, conchiglia bruciata e caramello affumicato. Il sorso è di buona struttura, con una glicerina tattile ancora importante, nonostante l’invecchiamento, e una buona freschezza che favorisce un’abbondante salivazione, e prelude un’interminabile chiusura iodata.
Punteggio: 92/100
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