Colle Duga, una cantina situata a Zegla, un piccolo agglomerato sei chilometri a nordest di Cormons, uno dei centri più importanti del Collio Goriziano, deve il suo nome a quello della collina su cui insiste la sede centrale, chiamata Duga dagli antenati, da tempo immemore. Siamo a pochi chilometri dal confine con la Slovenia e qui Damian Princic gestisce i suoi 10 ettari di proprietà dal 1997, con vigne a Zegla, Novali e Russiz, tutte all’interno del comune di Cormons.
Crescendo nella sezione più alta delle dolci colline del Collio, i vigneti sono ricchi della celebre Ponca, un particolare tipo di terreno cruciale per risolvere i problemi della viticoltura di quelle zone. I vari strati di arenaria e marna di cui è composta permettono alla Ponca di drenare tutta l’acqua caduta in questa regione celebre per la piovosità (la più alta d’Italia), con la collaborazione della Bora, il freddo vento baltico che spira dal golfo di Trieste in direzione Nord/Nordest e che asciuga l’umidità residua dei vigneti.
Le vigne di Colle Duga sono piantate per il 75% con vitigni a bacca bianca, e per il resto con Merlot, con alcuni impianti vecchi di oltre 50 anni, e con una densità d’impianto e reimpianto di circa 5000 ceppi per ettaro. In vigna Darmian segue una filosofia basata sul buonsenso, in virtù della quale cerca di utilizzare la minima quantità di chimica possibile, pur non ritenendo efficace per l’ecosistema un suo abbandono totale. Dal medesimo buonsenso sono ispirate le varie pratiche di cantina: pressatura soffice, pulizia dei mosti a freddo per decantazione e fermentazione a temperature controllate sono solo alcune delle operazioni poste in atto da Damian.
Uno dei vini di Darmian più apprezzati è lo Chardonnay le cui uve, orientate in direzione Nord-Sud per avere un’omogenea esposizione al sole, insistono su un vigneto in località Zegla a 90 metri di altitudine. Dopo la vinificazione appena descritta, una parte di questo vino (15-20%) effettua affinamento in barrique nuove, prima dell’imbottigliamento e della commercializzazione.
L’annata 2018 sfoggia un colore tra il paglierino e il dorato, con un ventaglio olfattivo che si apre su note di mango, albicocca sciroppata, miele di corbezzolo e selce, seguite da castagne tostate, eucalipto, fieno e fiori bianchi secchi, con echi conclusivi iodati e leggermente boisée. Il palato ha per protagonista una bella sapidità minerale, con il controcanto della freschezza balsamica e della morbidezza; il tutto arricchito dal ritorno di frutta gialla, miele e iodio che accompagnano il sorso ad una chiusura di buona lunghezza.
Punteggio: 86/100
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