Fonti storiche riferiscono che la famiglia Allegrini rivestiva un ruolo preminente tra i ricchi proprietari terrieri della Valpolicella già nel 16° secolo, ruolo che l’ha portata a divenire uno dei più celebri produttori di vino di quell’areale. Tra le figure di spicco di questa famiglia una menzione particolare, anche ai fini della nostra storia, va a Walter Allegrini, entrato in azienda nel 1983 come responsabile della conduzione viticola. Fu infatti Walter a intuire le potenzialità del territorio bolgherese e a convincere la famiglia a portare il loro background in quell’areale, acquistando nel 2002 70 ettari di terreno.
Uno dei piccoli capolavori di Walter fu intuire che per produrre vini veramente territoriali era necessario diversificare l’acquisto su diverse microzone: una parte vicino al mare, una più prossima alla collina, un’altra sulla via Bolgherese e l’ultima a Bibbona, pochi chilometri fuori dal comune di Bolgheri. La coltivazione riguardava (e riguarda tutt’ora) solo 60 ettari sui quali, fin dall’inizio, si cominciò uno studio approfondito delle specificità microclimatiche e della composizione dei suoli dei diversi vigneti. Al termine di questo periodo di analisi si scelse di piantare il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc nei terreni sabbiosi e ricchi di scheletro, il Merlot in quelli più argillosi e ricchi di minerali, e di altri vitigni internazionali nella restante parte dei terreni.
Il vino simbolo dell’azienda ad esempio, il cui nome non a caso è Dedicato a Walter, è ottenuto da una parcella di 3 ettari orientata a Ovest/Sudovest, sulla via Bolgherese, interamente piantata con viti di Cabernet Franc ad una densità di 9000 ceppi per ettaro. Da qui le uve, una volta selezionate in pianta con cura, sono inviate alla cantina dove vengono delicatamente diraspate e lasciate fermentare a temperatura controllata (28/30°C) per circa 15 giorni in acciaio inox. Il mosto viene quindi lasciato macerare per circa un mese e il vino ottenuto viene travasato in barrique nuove dove, dopo la fermentazione malolattica, affina per 24 mesi, prima dell’imbottigliamento e della commercializzazione.
L’annata 2016 sfoggia un colore rubino concentrato e impenetrabile, con un ventaglio olfattivo che si apre su note di prugna cotta, sciroppo di amarena, mora di gelso e concentrato di pomodoro, seguite da rosa appassita, cipria, vaniglia e pepe nero, con echi conclusivi boisé e di caffè tostato. Il palato è principalmente morbido e generoso, anche se la buona balsamicità e il dinamismo apportato dai tannini aiutano a bilanciare i 15 gradi alcolici; il tutto arricchito al ritorno della frutta surmatura che persiste anche dopo una chiusura di eccellente lunghezza.
Punteggio: 93/100
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