
La famiglia Loosen produce vini nella sua cantina, a Bernkastel-Kues, nella valle della Mosella, in Germania, da oltre 200 anni. Dal 1988 Ernest Loosen, noto come il Dottore la guida con passione e dedizione. Nonostante la grande tradizione della famiglia, questa cantina ha raggiunto la fama, che oggi la contraddistingue, solo in tempi recenti e grazie ad Ernest che ne ha risollevato le sorti, dopo che queste erano precipitate nell’anonimato, alla fine del secondo conflitto mondiale.
Una sua decisione piuttosto rivoluzionaria fu quella di dedicarsi alla produzione di riesling secchi, rompendo con la tradizione dei vini Spätlese e Auslese, con residui zuccherini più o meno importanti, ripartendo dallo stile di alcuni vecchi vini (secchi per l’appunto) prodotti da suo nonno, il Dr. Adams. Anche la tecnica di allevamento delle viti mutò, con il totale abbandono dei prodotti chimici, sostituiti da concime organico e rimedi naturali. In cantina, infine, si optò per l’implemento di pratiche sostenibili, come il minimo impiego di risorse idriche, l’autonomia energetica e il riciclo degli scarti di lavorazione.
Tra i sei vigneti posseduti dalla cantina, L’Erdener Pralat (il Vescovo di Erden), di 1,6 ettari, è senza dubbio il più prestigioso, oltre ad essere uno dei più importanti e rinomati di tutta la Germania, con terreni di ardesia rossa e ferrosa, di origine vulcanica (in sostanza ardesia blu ossidata) ed un microclima particolarmente caldo, rispetto al clima mediamente freddo della zona. Dalle uve delle sue viti più vecchie (120 anni circa) nasce il vino Erdener Prälat Riesling GG (Grosses Gewächs=Grand Cru) Alte Reben (Vecchie Viti) Rèserve. l vino invecchia 24 mesi in barriques, a contatto con i lieviti e senza batonnage (la cui azione ucciderebbe troppi lieviti), lasciando che nella botte si crei un ambiente riduttivo che contrasti le microossidazioni usualmente conferite dal legno. Dopo altri 24 mesi di affinamento in bottiglia il vino viene immesso in commercio.
Quest’annata 2011, dal colore giallo paglierino brillante, al naso presenta sentori di pesca bianca, susina, albicocca disidratata e mango, con richiami all’erba fresca appena falciata, il miele selvatico, l’uva sultanina ed echi minerali lievemente fumé. Il sorso è pieno e rotondo, con un accenno di dolcezza glicerica immediatamente contrappuntata con una notevole freschezza, ed un ritorno della sensazione fruttata nel medio-palato che è seguita da una lunga eco conclusiva di laccatura e uva sultanina.
Punteggio: 96/100
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