Per determinare le origini della Maison Dourthe occorre ritornare al 1840, quando un albergatore di Lit-et-Mixe, un ridente paesino costiero a metà strada tra la città di Bordeaux e il confine con la Spagna, vi si trasferì per intraprendere una nuova attività di commercio vini; quell’uomo era Pierre Dourthe. Di generazione in generazione il commercio continuò a regalare soddisfazioni alla famiglia Dourthe che, nel 1929, acquista Chtâeau Maucaillou, il suo primo Château, gettando le basi per lo sviluppo di una viticoltura interamente basata sul concetto di terroir. Questa scelta si rivelerà vincente e consentirà alla Maison di guadagnare fama e, soprattutto, denari con cui dedicarsi all’acquisizione di altre proprietà. Sarà così che, a partire dal 1979, entreranno nel portafoglio di Vignobles Dourthe Châeau Belgrave Grand Cru Classé, Château Pey La Tour Bordeaux Superieur, Château La Garde, Château Le Boscq, Château Grand Barrail Lamarzelle Figeac e Château Reysson. Dal 2007, il marchio Dourthe viene rilevato dalla famiglia Alain Thienot, attuale azionista di maggioranza, e così il patrimonio bordolese si arricchisce anche degli Château della famiglia Thienot: Château Rahoul, Château de Ricaud e Château Haut Gros Caillou.
Nonostante oggi Dourthe sia uno dei maggiori possessori di terreni a Bordeaux (500 ettari) la filosofia produttiva è rimasta di stampo tradizionale perché ogni singolo Château viene coltivato in maniera indipendente, con lo scopo di rispettarne le caratteristiche specifiche. I vari appezzamenti sono stati studiati in maniera approfondita e questo ha permesso di determinare le scelte vinicole (potature, innesti, vendemmia…) più adatte per ogni singola parcella. A questo va aggiunta la scelta di operare secondo i disciplinari della viticoltura sostenibile, abbandonando la chimica in vigna e riducendo drasticamente il consumo di acqua ed energia elettrica.
La punta di diamante della produzione Dourthe è senza dubbio l’Essence che, come dice il nome, raccoglie il meglio deelle vigne dei vari Château di proprietà in una singola cuvée. Questa selezione di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot coinvolge in tutto appena 14 ettari ripartiti tra Château Belgrave, Château La Garde, Château Le Boscq e Château Grand Barrail Lamarzelle Figeac. Una volta raccolte, le uve subiscono una macerazione prefermentativa a freddo, prima di venir vinificate interamente in barrique. I lotti separati affinano per 12 mesi nelle rispettive cantine prima del loro blend e di un ulteriormente affinamento, per altri 12 mesi, in barrique di un anno, nelle cantine Dourthe.
L’annata 2005 sfoggia un colore rubino intenso, ancora molto consistente, e un ventaglio olfattivo che si apre su note di prugna cotta, crème de cassis, mora selvatica e vinile, seguite da marmellata di amarene, pot pourri, cuoio e caffè tostato, con echi conclusivi di grafite, incenso e goudron. Il palato è caratterizzato da una piacevole morbidezza glicerica e da una buona freschezza balsamica, quasi mentolata, unite a un tannino davvero elegante (e ormai perfettamente integrato) e a una punta di piccantezza da pepe nero; il tutto accompagnato dal ritorno della frutta rossa surmatura e delle spezie che guidano il sorso ad un finale di eccellente lunghezza.
Punteggio: 92/100
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