La zona in provincia di Brescia, a sud del Lago d’Iseo, incorniciata dalle sue colline moreniche, era nota per la produzione di vino già all’epoca di Plinio il Vecchio e Virgilio e, volendo procedere ancora più indietro nel tempo, gli scavi hanno portato alla luce accumuli di vinaccioli risalenti all’epoca preistorica. In quella zona, chiamata Franciacorta ed elevata a DOC nel 1967 e a DOCG nel 1990, è presente una famiglia, quella degli Uberti, che avevano cominciato a produrre vini già nel 1793, risultando di fatto una delle più antiche della denominazione tout court. Il fondatore si chiamava Agostino Uberti ed aveva acquistato una piccola cascina, con i suoi vigneti di pertinenza, in località Salem, ad Erbusco, il cuore pulsante dell’odierna Franciacorta. Nel 1978, sarà un suo discendente, Giovanni Agostino Uberti, supportato dalla moglie Eleonora, a iniziare a produrre vini atti a divenire i celebri spumanti franciacortini.
Da allora la cantina non ha smesso di crescere, pur rimanendo di fatto una realtà dalle dimensioni contenute e dalla vocazione artigianale, arrivando a possedere 25 ettari di vigneto che producono annualmente 180.000 bottiglie. Una delle prime preoccupazioni della famiglia Uberti è stata quella di praticare un modello di viticoltura ecologico e attento all’impatto ambientale, con interventi quali l’arricchimento della biodiversità, l’abbandono della chimica, e la sostituzione dei macchinari automatizzati con tanto lavoro manuale. Sui terreni di proprietà, collinari, ricchi di scheletro, asciutti, ben esposti e ben ventilati, le uve vengono lasciate crescere oltre il normale periodo di maturazione ottenendo, con questa vendemmia ritardata, una maggiore concentrazione gustolfattiva. Anche se i contenitori di vinificazione variano a seconda della cuvée che si vuole produrre, per preservare al massimo l’impronta green dei vini, da Uberti si utilizzano bassissime dosi di anidride solforosa, e le poche filtrazioni avvengono sempre con maglie piuttosto larghe, per non impoverire la ricchezza delle basi.
Tra i vini prodotti, uno dei più rilevanti è senza dubbio il Franciacorta Extra Brut Millesimato Comarì del Salem, un blend di Chardonnay (80%) e Pinot Bianco (20%) che crescono in un vigneto di un ettaro e mezzo, nella zona di Salem, quella più storica della cantina. Dopo la vendemmia manuale e una prima selezione in pianta, le uve affrontano un secondo processo di selezione, la diraspatura e una leggera pigiatura, prima della fermentazione alcolica, che avviene parte in barrique e parte in acciaio. Il tiraggio avviene a primavera ed è seguito da un affinamento in bottiglia di cinque anni, dalla sboccatura, e da altri sei mesi di riposo prima della commercializzazione.
L’annata 2012 sfoggia un colore paglierino particolarmente intenso, con screziature dorate, un perlage di grande finezza, e un ventaglio olfattivo che si apre su note di kumquat, pesca sciroppata, scorza di lime e fungo secco, seguite da crema pasticcera, miele di castagno, croissant e burro d’Echiré, con echi conclusivi di uva passa, carpenteria e torrefazione. Il palato ha un attacco piacevolmente cremoso e succoso che lentamente lascia il passo alle componenti morbido/glicerica e sapido/minerale; il tutto arricchito dal ritorno della frutta a polpa gialla, del fungo secco e dell’uva passa che accompagnano il sorso ad una chiusura lunga e golosa.
Punteggio: 92/100
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