Stando alle fonti disponibili, è possibile affermare che la famiglia Moretti fosse presente a Erbusco, il paese diventato il cuore pulsante della denominazione Franciacorta docg, fin dal 1400. Certamente a quell’epoca non si poteva supporre che quelle zone sarebbero diventate così rilevanti per la viticoltura italiana e per la produzione di spumanti, e infatti, nel 1967, il fondatore, Vittorio Moretti, aveva creato un’azienda di costruzioni, la Moretti Building on Human Values, che per uno strano destino si era specializzata nella costruzione di cantine. L’esperienza accumulata nel primo decennio di attività, unita all’amore per il vino, porteranno Vittorio a costruire, nel 1977, anche la sua prima cantina di proprietà, Bellavista, e qualche anno dopo la seconda: Contadi Castaldi. Il nome della cantina proviene dai termini “Contadi” con cui si indicavano, in epoca medievale, delle piccole unità territoriali della Franciacorta, destinate alla produzione agricola d’eccellenza per la loro alta vocazione allo scopo, e “Castaldi”, il nome con cui venivano chiamati i nobili a cui veniva affidato il governo di quelle unità territoriali.
Lo studio del territorio aveva rivelato una gamma di suoli così eterogenei da rendere necessaria la creazione di un’altra cantina che vinificasse quelle zone facendo un lavoro completamente diverso rispetto a Bellavista. Intorno agli anni ’60 Vittorio Moretti aveva comprato, per motivi di carattere personale, una cava che nel corso del tempo aveva funto da fornace (la fornace Biasca), e sarà proprio questa fornace, grazie ai suoi 7000 mq, a diventare la cantina Contadi Castaldi.
La diversità dei vigneti, già citata, fece sì che i 100 ettari di terreni fossero piantati in diciannove comuni della Franciacorta, su sei macroaree dalla composizione unica e irripetibile: Depositi fini, Fluvioglaciale, Colluvi distali, Morenico profondo, Colluvi gradonati e Morenico sottile.
Tra i vini prodotti trova spazio il Franciacorta Zèro, un blend millesimato di Chardonnay e Pinot Nero in parti uguali piantati più di 20 anni fa con una densità di circa 5000 ceppi per ettaro, che vengono vendemmiati a cavallo tra Agosto e Settembre, nella misura di circa 100 quintali per ettaro. Dopo la pressatura soffice, dalla resa di circa il 65% del peso delle uve, ha luogo la decantazione statica a freddo, seguita dalla fermentazione di 20 giorni a temperatura controllata, e da quella malolattica parziale. Il vino ottenuto affina per sette mesi, parte in acciaio e parte in barrique, prima della stabilizzazione statica a freddo, dell’imbottigliamento (a Maggio) e di un affinamento sui lieviti che va dai 38 ai 42 mesi. Una volta sboccato, il vino viene ricolmato con un dosaggio senza zuccheri per poi riposare altri sei mesi prima della commercializzazione.
L’annata 2016 sfoggia un colore giallo paglierino intenso dalla spuma di molto fine, ed un ventaglio olfattivo che si apre su note di litchi, cedro, kumquat e biancospino, seguite da nettarina, zenzero, mandorla tostata e croissant salato. Il palato, teso e fresco, riesce a coniugare una buona facilità di beva alla interessante complessità gustativa, insieme a una cremosità succosa; il tutto arricchito dal ritorno della frutta gialla e del croissant che accompagnano il sorso ad una chiusura di buona lunghezza.
Punteggio: 88/100
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