La storia della famiglia Gresser comincia in Svizzera intorno all’XI secolo e da lì si sposta, inizialmente, a Gressoney, in Val d’Aosta per poi fare ritorno in Svizzera, a Wil, un paesino nei pressi del lago di Costanza. Essendo la città di Wil gemellata con quella di Andlau, fu facile per un discendente di questa famiglia, Eberhardt Gresser, ottenere, nel 1399, la cittadinanza di Andlau, gettando le basi per un legame tra i Gresser e questo paese che rimarrà invariato nel corso dei secoli.
Per arrivare alla prima testimonianza del rapporto tra i Gresser e la viticoltura occorrerà però attendere il 1525: nei documenti che attestano la nomina a prevosto di Andlau, di Thiébaut Gresser, si fa riferimento alla sua professione di vignaiolo. Sarà però soltanto nel 1924, con Victor Gresser, che la cantina comincerà a imbottigliare e a commercializzare privatamente i suoi vini, seguito in questa attività dal figlio André e dal nipote Rémy, attuale proprietario del Domaine.
Il Domaine può contare su un’estensione di una decina di ettari, con una importante presenza nei Grand Cru più prestigiosi dell’areale, che richiedono capacità produttive non comuni vista la multiforme composizione dei terreni, dalle scisti, al calcare, all’arenaria, ai sassi, alle marne e alle argille. A questo proposito, Rémy rivendica con forza l’aver tratto ispirazione dai suoi avi, pescando a piene mani, dalla loro esperienza, le conoscenze necessarie per districarsi in questo dedalo di terroirs. A questo aspetto si è poi unita, nel tempo, la formazione di una coscienza sinceramente ecologica ed ecosostenibile che ha portato alla conversione dei vigneti ad un approccio biologico e, successivamente, biodinamico.
Tra gli appezzamenti di proprietà ne figura uno all’interno di una conca dalla forma arcuata nel Grand Cru Moenchberg (=monte di bronzo), appellation collocata tra i comuni di Andlau ed Eichhoffen. Anche in questo stesso appezzamento la composizione dei terreni differisce tra rocce calcaree fossilizzate, nella parte di Eichhoffen, e rocce di arenaria fossile, più prossime ad Andlau. Su questa seconda area sono messe a dimora piante di Gewurztraminer di circa 40 anni di età, esposte a sud, da cui si ottiene l’omonimo Gewurztraminer Grand Cru Moenchberg.
Le poche uve ottenute da questo vigneto (30hl/ha) sono attentamente selezionate in pianta e, quindi, vendemmiate manualmente, a completa maturità fisiologica, intorno alla seconda metà di settembre. In cantina le uve, vengono pigiate delicatemente, e il mosto viene lasciato fermentare spontaneamente, grazie ai lieviti indigeni, senza controllo della temperatura. Il vino ottenuto affinerà in botti di rovere per un anno circa prima dell’imbottigliamento e della commercializzazione.
L’annata 2016 sfoggia un colore paglierino intenso con screziature dorate, e un ventaglio olfattivo che si apre su note di rosa bianca, pesca sciroppata, miele millefiori e albicocca disidratata, seguite da kumquat, rosolio, astanteria e cannella, con echi finali di iodio e roccia umida. Il palato attacca morbido, glicerico, con un lieve residuo zuccherino, ma basta una frazione di secondo ed entrano in gioco acidità e sapidità/minerale; il tutto arricchito dal ritorno opulento del frutto giallo e del fiore bianco appassito che accompagnano il sorso ad una chiusura lunga e succosa.
Rating: ⭐⭐⭐⭐
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