
I vini del Podere Grattamacco (fondato nel 1977), sono da tempo annoverati tra i protagonisti assoluti della produzione enologica nell’area di Bolgheri. La cantina è di proprietà dei fratelli Maria Iris e Claudio Tipa che la acquistarono nel 2002 con l’intenzione di creare, in Toscana, un vero e proprio “Domaine” (ColleMassari) sotto il cui nome fossero riunite le migliori espressioni del vino di questa regione. Oggi, il Podere Grattamacco si estende per circa 80 ettari, 29 dei quali sono composti da vigneti e 4 da oliveto, mentre il resto sono coperti da boschi. Inoltre, la zona immediatamente circostante la cantina è protetta da altri 1600 ettari di boschi, che isolano le vigne in una “bolla” dal microclima del tutto unico, e non riproducibile dal resto dell’area di Bolgheri. I vigneti, nei quali si pratica l’assoluto regime biologico, possono essere grossomodo suddivisi un due microzone: ad est della via bolgherese, sulle colline tra il fosso di Bolgheri e il crinale di Segalari, si trovano le vigne storiche, su terreni di arenarie, argille e roccia calcareo-marnosa, e ad ovest quelle di età più giovane, su limo e sabbie rosse.
Da un vigneto di 10 ettari, ad un’altitudine di poco più di 100 metri slm, nasce il Bolgheri Rosso Superiore doc Grattamacco, la punta di diamante dell’azienda; un blend composto da Cabernet Sauvignon (65%), Merlot (20%) e Sangiovese (15%) nato nel 1982. Nonostante la sua età relativamente giovane, questo vino è stato uno dei primi a nascere nell’area di Bolgheri, preceduto solamente dal Sassicaia (1968), e ne incarna appieno il suo spirito. Dopo un’accurata vendemmia manuale, con una prima selezione già in pianta, le uve vengono inviate alla cantina dove fermentano in maniera spontanea in tini di legno troncoconici, ed effettuano una lunga macerazione sulle bucce con follature manuali quotidiane. Il vino ottenuto passa poi in barriques per affinarvi 18 mesi, quindi viene imbottigliato e riposa per un altro anno prima della commercializzazione.
L’annata 2016 è caratterizzata da un colore Rosso rubino intenso e brillante, con un ventaglio olfattivo dominato da frutta nera selvatica, creme de cassis, pot pourri, e vinile, arricchito da carruba, garrigue, nocciola tostata e cacao amaro, con una leggera eco di caffè tostato, tabacco Balkan Sobranie e grafite. In bocca il vino è morbido, di una morbidezza mai eccessiva, controbilanciata da un tannino setoso ma piuttosto incisivo e da una buona componete acido-iodata, con un ritorno dalla frutta e della speziatura, a cui si affiancano lievi richiami al peperone verde e alla componente boisée con cui il corredo retro-olfattivo caratterizza il sorso, fino alla sua chiusura di eccellente lunghezza.
Punteggio: 95/100
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