Giovedì 2 Dicembre si è svolto a Milano, presso i locali di DaDa in Taverna, un evento dedicato al Pinot Nero e alle sue declinazioni fermo e spumantizzato nelle terre dell’Oltrepò Pavese, così come interpretate da un gruppo di produttori che ha dato vita al progetto Oltrepò Terra di Pinot Nero. L’evento ha preso avvio con un’introduzione curata da Filippo Bartolotta che, supportato da Armando Castagno e Alessio Brandolini (quest’ultimo in rappresentanza di tutto il gruppo di produttori), ha tentato di tracciare alcune coordinate geografiche, stilistiche, produttive e sociali del Pinot Nero in questo territorio, le cui potenzialità devono ancora essere esplorate appieno. Dopo l’introduzione è stato il turno degli assaggi che hanno rivelato una buona omogeneità tanto nei vini spumanti, caratterizzati ad esempio da un dosaggio generalmente molto basso (spesso completamente senza zucchero) che non rinuncia a immediatezza e piacevolezza, quanto nei vini fermi, in cui il frutto rosso risulta sempre sottolineato e molto preciso, quasi didascalico. Ovviamente omogeneità non significa uguaglianza e quindi ecco i vini che hanno superato la degustazione con i risultati più convincenti:
►Pinot Nero Tavernetto 2018, Conte Vistarino
Vino rotondo di buona morbidezza, con un naso tra frutta rossa freschissima, crema pasticcera e richiami boisée, e un palato in cui una gustosa nota vegetale di china snellisce il sorso e lo dinamizza.
Punteggio: 93/100
►Metodo Classico Brut Collezione 2008, Cantina La Versa
Spumante di grande profondità, uno dei pochi con un saldo di Chardonnay (15%), che coniuga la freschezza e la dinamicità a richiami lievemente ossidati e tostati; niente di esagerato, quel tanto che basta a renderlo davvero goloso.
Punteggio: 92/100
►Pinot Nero Poggio della Buttinera 2017, Tenuta Travaglino
Il vino più boschivo e vegetale, quello meno immediato, anche se con la giusta ossigenazione vien fuori un frutto sussurrato e piacevole, e un accenno di toni ematico-ferrosi
Punteggio: 91/100
►Metodo Classico Extra Brut Caristoro, Giulio Fiamberti
Lo spumante più minerale e verticale: il naso di conchiglia combusta e gesso, oltre che di piccoli fruttini rossi, si nobilita in bocca grazie alla incredibile coerenza gustolfattiva e alla carezza di un perlage sottile ma incessante.
Punteggio: 91/100
►Pinot Nero Noir 2017, Tenuta Mazzolino
Probabilmene il Pinot Nero con la frutta matura più evidente di tutti: il naso di marasca, granatina di amarena e l’amarena stessa sciroppata, oltre a un delicato accenno di toffee, sono a dir poco ipnotici, e il sorso si fa pericolosamente compulsivo.
Punteggio: 90/100
►Metodo Classico Roccapietra Zero 2015, Cantina Scuropasso
Naso di frutta bianca surmatura, Sherry Fino, croissant integrale e nocciola tostata, con un palato materico; per gusto personale, quello più apprezzato.
Punteggio: 90/100
►Pinot Nero Carillo 2020, Frecciarossa
►Metodo Classico Dosaggio Zero I Ger, Alessio Brandolini
In assoluto i due Pinot Nero (uno spumante e uno fermo) più immediati e con un rapporto qualità/prezzo a dir poco vincente
Punteggio: 89/100
Vuoi scoprire cosa posso fare per te? Clicca qui!