La cantina di San Michele Appiano recita un ruolo di primo piano nel panorama vitivinicolo Altoatesino e Italiano, potendo vantare oltre 100 anni di storia che, dal 1907, l’hanno portata oggi a possedere un patrimonio di 380 ettari di vigneto, gestiti dai 330 soci conferitori sotto la guida del presidente Klaus Pardatscher, e con il supporto tecnico dell’enologo Hans Terzer e del suo team.
Se nelle vigne si lascia che i singoli soci, regolarmente seguiti da Terzer, mettano in atto le metodologie produttive più adatte a esaltare quanto la natura già spontaneamente fornisce, con le sue 2000 ore di sole annuali combinate alle notti fresche e all’importante escursione termina quotidiana, in cantina è Terzer stesso a entrare in gioco. Per rendere il lavoro ancora più efficace è stata costruita una nuova cantina di 30.000 metri quadrati, in cui le varie fasi della produzione si succedono per caduta gravitazionale, e i grandi spazi consentono di lavorare separatamente più parcelle in contemporanea.
Le doti dei questo enologo però, non si notano esclusivamente nella sua capacità di produrre grandi vini ma anche in quella di “leggere” i tempi e anticiparli, facendo nascere vini destinati a entrare nella storia dell’Alto Adige. Terzer infatti, oltre a essere stato, alla fine degli anni ’80, il “papà” della celebre linea Sanct Valentin, il biglietto da visita della cantina, si è reso di recente protagonista di un suo ulteriore sviluppo, con l’aggiunta di tre nuove linee messe in commercio recentemente, tra cui troviamo la prestigiosa TWC “The Wine Collection”. Si tratta di bottiglie nate da selezioni di vigna, tirate in circa 3000 esemplari per referenza, prodotte esclusivamente nelle annate migliori con lo scopo di proporre, agli appassionati più esigenti, vini intenzionalmente esclusivi.
Il Pinot Noir TWC, ad esempio, nasce da piccoli vigneti di 20-25 anni in zona Appiano Monte e Rungg, composti da terreni dallo scheletro calcareo, da cui si ricavano non più di 35 quintali di uve per ettaro. Le uve, una volta selezionato già in fase di raccolta, macera a freddo per circa cinque giorni prima di fermentare in tini d’acciaio; il vino ottenuto, quindi, affina per 12 mesi in piccole botti di rovere e per altri 12 in botti più grandi (12 hl), prima dell’imbottigliamento e della messa in commercio.
L’annata 2016 sfoggia un colore rubino lieve, e un ventaglio olfattivo che si apre su note di visciola, vaniglia, cipria e pot pourri, seguite da melagrana, scorza d’arancia, caffè tostato e vinile, con echi conclusivi boisée, ematici e di grafite. È nel palato però che si compie la vera magia grazie all’incredibile equilibrio tra ampiezza, profondità, morbidezza e freschezza balsamica, con un tannino rarefatto e setoso e una sensazione retrolfattiva in cui ritorna un arcobaleno di frutta rossa, in perfetta maturazione, insieme alle spezie più nobili ed eleganti che accompagnano il sorso fino a una chiusura golosa e quasi interminabile.
Punteggio: 94/100
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