
Dal 1988, nel Collio Goriziano, terra segnata da una guerra fratricida durante la Seconda Guerra Mondiale, ha sede la cantina di Damijan Podversic, con i suoi vigneti, collocati sulla sommità del Monte Calvario, protetti da una fitta boscaglia. La vocazione alla viticoltura Damijan l’ha ereditata da suo nonno, che coltivava terre non di proprietà vendendone il vino per un pugno di mosche, e da suo padre, da cui ereditò appena mezzo ettaro. Solo con molti sacrifici e determinazione Podversic, coadiuvato dalla moglie Elena e dai suoi tre figli, è riuscito ad ampliare l’estensione dei vigneti, arrivando a possedere circa 10,5 ettari. Per vinificare queste uve nel miglior modo possibile stanno per terminare i lavori di costruzione della nuova cantina, quasi interamente interrata per garantire una temperatura ambientale più fresca, grazie anche alle marne arenarie (ponka) lasciate a vista, basata sul principio di vinificazione per gravità. Qui saranno ospitate le uve, frutto di una viticultura di impronta naturale, anche se Damijan stesso ammette che “il vino in natura non esiste; per ottenerlo è necessario svolgere due attività tecniche: la vendemmia e la pigiatura, dopo di che partono le fermentazioni. Il lavoro più importante va fatto in vigna”.
Il punto di partenza è dunque l’uva, che viene raccolta manualmente a piena maturazione (ed anche oltre) e inviata in piccole cassette di legno alla cantina. Appena arrivata affronta il processo di vinificazione in legno, seguendo scrupolosamente le fasi lunari, con un periodo di macerazione sulle bucce di circa 3 mesi (da quando parte la prima fermentazione tumultuosa spontanea fino al termine della malolattica) ed un periodo di affinamento in legno grande. La Ribolla Gialla Selezione, nello specifico, è un vino, ottenuto da uve interamente attaccate dalla botrite, che ha riposato in botte per 6 anni e, successivamente, in bottiglia per altri 4.
L’annata 2005 ha un affascinante colore tra l’ambra e l’arancio, decisamente poco consistente, con un ventaglio aromatico che si apre su note di zafferano, albicocca disidratata, kumquat, resina ed erbe aromatiche, seguite da nocciola, miele di corbezzolo, frutta secca e tabacco biondo, con echi conclusivi balsamici ed eterei. Il gusto si dimostra subito molto fresco, con una importante componente sapido-amaricante, ed un lieve tannino, sul cui sfondo, millimetricamente bilanciato, si sviluppa l’impressionante ampiezza retro-olfattiva (con resina, albicocca disidratata e miele di corbezzolo in primo piano) che accompagna il sorso fino alla chiusura di eccezionale lunghezza.
Punteggio: 93/100
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