
La storia di Beppe Caviola, proprietario della cantina Ca’ Viola e celebre enologo piemontese, inizia quasi per scherzo nel 1991 quando, dopo gli studi presso la Scuola Enologica d’Alba incontra Maurizio Anselmo, colui che diventerà il suo amico fidato. Maurizio, che coltivava un piccolo appezzamento a Rodello, un altrettanto piccolo paese 10 chilometri a sud di Alba, possedeva un trattore che prestò a Beppe per usarlo su un vigneto che, a giudizio di quest’ultimo, avrebbe avuto le potenzialità per dare vita a grandi uve Dolcetto: il vigneto Barturòt. Chiaramente si trattava di sperimentazioni, tanto che Beppe vinificava le sue uve nel garage della casa dei genitori, ma il caso volle che il celeberrimo Elio Altare assaggiasse quel vino e incoraggiasse Beppe a imbottigliare e vendere le prime 860 bottiglie di vino. Era nata l’azienda Ca’ Viola.
Poco tempo dopo Beppe comincia a produrre anche una Barbera che, ispirandosi alle tecniche dei cosiddetti “Barolo boys”, affina in barrique, nonostante ciò significhi rinunciare alla denominazione Barbera d’Alba poiché il disciplinare non ammetteva l’uso di quel tipo di contenitori per l’affinamento. Il vino uscirà con la definizione generica di vino da tavola e con il nome di Bric du Luv (Bricco del Lupo) in omaggio al suo paese natale Montelupo, diventando presto il secondo pilastro della linea dei vini prodotti. Inoltre Beppe, sempre su suggerimento di Elio Altare, comincia a dedicarsi parallelamente all’attività di consulenza presso produttori della zona (prima) e al di fuori (poi) che aumentano di anno in anno, al punto che nel 2002 sarà nominato “Enologo dell’Anno”. Oggi la cantina si estende su poco meno di 15 ettari e la sede, spostata nel 2002 da Montelupo a Dogliani, possiede un rinomato centro di accoglienza, oltre che dei locali di vinificazione e affinamento e un laboratorio di analisi di ultima generazione.
Oltre al Dolcetto d’Alba Barturòt , alla Barbera d’Alba Bric du Luv (le leggi sono cambiate e il vino può avere questa denominazione), e a tutti gli altri vini ottenuti da questi due vitigni, dal 2005 la gamma si è allargata grazie a nuove acquisizioni, ed ora conta anche due Barolo, un Nebbiolo e un Lange Riesling. Quest’ultimo nasce da uve Riesling Renano coltivate in un appezzamento di un ettaro esposto a sud, a 600 metri di altezza, nel comune di Cissone, su suolo composto da marne calcaree e argillose. Una volta raccolte, intorno alla metà di settembre, le uve sono pressate delicatamente e quindi lasciate decantare staticamente, a temperatura controllata, prima di fermentare per 15-20 giorni in vasche termocontrollate. Dopo circa 10 mesi di affinamento in acciaio sur lie, il vino è pronto per l’imbottigliamento e la commercializzazione.
L’annata 2015 sfoggia un colore giallo paglierino inteso e brillante, con un ventaglio olfattivo che si apre su note di litchi, nettarina, pera madernassa e clorofilla, seguite da nespola, scorza di cedro, e biancospino, con echi conclusivi, appena accennati, di idrocarburo. Il palato colpisce principalmente per la grande freschezza, seguita da una discreta morbidezza e dalla tipica componente sapido/minerale; il tutto arricchito dal ritorno della clorofilla e dell’agrume che accompagnano il sorso fino ad una chiusura di buona lunghezza.
Punteggio: 86/100
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