
San Leonardo è un piccolo borgo nella valle dell’Adige, in provincia di Trento, scelto quasi 300 anni fa dalla famiglia De Gresti per edificare la tenuta di famiglia, ricavata da un monastero medievale, nel 1724. Con il matrimonio tra Gemma De Gresti di San Leonardo e Tullo Guerrieri Gonzaga di Montebello la tenuta passò nelle mani di quest’ultimo. La famiglia Guerrieri Gonzaga aveva già cominciato a coltivare la vite nel 18° secolo e quindi fu quasi naturale che il Marchese Tullo proseguisse questa attività a San Leonardo. Dal Marchese la tenuta passò al figlio Anselmo, quindi al nipote Carlo che, dopo aver terminato gli studi di enologia presso la Station Federal di Losanna, all’inizio degli anni ’60, ebbe l’opportunità di stringere un rapporto di amichevole collaborazione con Mario Incisa della Rocchetta. Grazie a questa amicizia Carlo ebbe modo di conoscere l’innovativo lavoro condotto presso la Tenuta San Guido, e di appassionarsi alla produzione dei tagli bordolesi, sia Italiani che Francesi, passione trasmessa al figlio Anselmo, attuale amministratore dell’azienda.
Da questa passione nacque, nel 1982, il vino San Leonardo, un taglio di Cabernet Sauvignon (60%), Merlot (30%) e Carmenere (10%) ideato da Carlo con il supporto del celebre enologo Giacomo Tachis. Il vino raggiunse in breve tempo la fama, conquistando i palati più esigenti e guadagnandosi il soprannome di “Sassicaia del Nord Italia”, coniato dal celebre critico statunitense James Suckling. Per la sua produzione le tre uve vengono vendemmiate separatamente, per via dei diversi tempi di maturazione, per poi essere portate in cantina dove, dopo la diraspatura, vengono convogliate, il prima possibile (per conservarne la freschezza), nelle antiche vasche di cemento. Qui il vino fermenta spontaneamente per circa 15-18 giorni, con frequenti rimontaggi e délestage, per poi essere posto ad affinare due anni nelle piccole barriques, e uno in bottiglia, prima della commercializzazione.
L’annata 2015 sfoggia un colore rubino intenso e impenetrabile, con un ventaglio olfattivo che si apre con note di vinile, pot pourri, tabacco e humus, seguite da ciliegia, prugna cotta, melagrana, foglia di pomodoro e pepe di Sichuan, con echi conclusivi ematici, vanigliati e boisée. Il gusto è morbido e fresco, con la componente sapido-amaricante che emerge progressivamente, accompagnata da tannini davvero molto eleganti, mentre, per via retro-olfattiva, ritornano il vinile, la frutta rossa e la nota ematica che persistono anche dopo una lunga chiusura balsamica.
Punteggio: 93/100
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