A voler ricostruire la storia del Castello di Spessa, si può ritornare all’epoca dei primi insediamenti romani che, per l’appunto a Spessa (20 chilometri a sudest di Udine), avevano edificato una torre di avvistamento, a protezione dei contingenti militari alloggiati, e una fornace, per il loro sostentamento. Per arrivare all’edificazione del castello vero e proprio però, occorre però spostarsi al XIII secolo (per mano della famiglia Ungrispach), mentre i primi documenti che attestano la produzione di vino in loco, una ricevuta di compravendita di una partita di Ribolla Gialla, sono del 1559.
Il castello con le sue pertinenze è passato di mano attraverso diversi proprietari nel corso dei secoli, ma è solo nella seconda metà degli anni ’80 che comincia ad attraversare un periodo di sviluppo che lo porta alle fortune ospitali e vitivinicole attuali. È proprio in quel periodo infatti che l’imprenditore friulano Loretto Pali resta talmente affascinato dalle potenzialità di questa tenuta, e dei suoi 30 ettari di vigneti nel Collio friulano, da rilevarla (1987), dando vita al brand Castello di Spessa. I terreni del Collio sono particolarmente vocati per la viticoltura, grazie alle marne che compongono il sottosuolo e alla posizione geografica, ma questo Loretto lo sa bene e inizia una produzione di qualità che affianca ai vitigni tradizionali quelli internazionali già affermatisi in quell’areale. La selezione e il meticoloso lavoro in vigna, proseguono in una cantina profonda 18 metri, un ambiente di alto valore storico, risalente al 1300 (è la più vecchia del Collio), suddiviso in due livelli dedicati all’affinamento.
Particolare attenzione è posta nella produzione dei Cru aziendali i cui nomi altro non sono quelli delle varie famiglie che, nel corso dei secoli, hanno posseduto il castello, come nel caso di questo San Serff bianco dedicato alla famiglia Economo di San Serff. Si tratta di un blend di Pinot Bianco e Ribolla Gialla provenienti da vigneto singolo raccolte durante la prima decade di ottobre, mediante un attento processo di selezione in pianta, e nuovamente selezionate una volta arrivate in cantina. La vinificazione inizia con una macerazione pellicolare di una notte, seguita da una pressatura soffice e dalla decantazione del mosto, per raffreddamento, in vasche inox. Le due fermentazioni (alcolica e malolattica) avvengono in barrique dove il vino riposa per altri sei mesi prima dell’imbottigliamento, con una leggera filtrazione, e dell’affinamento in vetro per almeno otto anni prima della commercializzazione.
L’annata 2012 sfoggia un colore giallo paglierino con striature verdoline, ed un ventaglio olfattivo che si apre su note di nespola, nettarina, nocciola tostata e clorofilla, seguite da kumquat, biancospino, iodio e vaniglia, con echi conclusivi di ciottoli umidi, eucalipto, pietra focaia e marzapane. Il palato si sviluppa tra sensazioni di morbidezza e sapidità minerale, con un accenno di acidità e una punta di pepe bianco; il tutto mentre ritorna per via olfattiva la frutta gialla e le spezie che accompagnano il sorso fino a una chiusura di ottima lunghezza.
Punteggio: 91/100
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