
La Cantina Tramin è senza dubbio una delle più prestigiose realtà vitivinicole dell’Alto Adige. Nata nel 1898 su iniziativa del parroco di Termeno, per riunire i piccoli viticoltori di quelle zone, e fusasi nel 1971 con la vicina Cantina Sociale di Egna, oggi la cantina raggruppa 160 famiglie che coltivano 260 ettari di vigne sotto l’attenta guida dell’enologo Willi Stürz. I terreni sono divisi in piccoli appezzamenti, coltivati in modo artigianale dalle stesse famiglie che da secoli li posseggono, e questo aspetto ha consentito di preservare il grande bagaglio di esperienze necessarie per ricavare solo il meglio da ogni singola vigna.
In questa zona a sud di Bolzano, i suoli sono in genere molto calcarei e le esposizioni e le altitudini incidono notevolmente decretando la maggiore vocazione delle singole micro-aree a uno o più vitigni. Sul lato occidentale della vallata di Termeno, ad esempio, trovano il loro habitat ideale Chardonnay, Pinot Grigio e, ad una altitudine superiore, il Gewurztraminer. Appena 4 chilometri più a sud, presso Cortaccia, sono messi a dimora il Merlot e il Cabernet Sauvignon, mentre sul lato opposto della vallata (quello occidentale), nei pressi di Egna, si trovano Pinot Nero e Lagrein.
Questo collage di terreni spinse Willi Stürz, a partire dal 1990, a cominciare a vinificare separatamente i vigneti più prestigiosi delle varie zone, dando origine alle celebri e pluripremiate Riserve, a cui appartiene anche la cuvèe Stoan. Si tratta del blend bianco composto da Chardonnay (65%), Sauvignon (20%), Pinot Bianco (10%) e Gewürztraminer (5%) da viti tra i 10 e i 40 anni, allevate su terreni tra i 400 e i 600 metri di altitudine, esposti principalmente a sud-est. Dopo un’accurata vendemmia manuale le sue uve vengono pressate delicatamente e fermentano lentamente a bassa temperatura in grandi botti di legno, svolgendo anche la fermentazione malolattica. Un affinamento successivo di poco più di un anno (tra legno grande e bottiglia), ed il vino è pronto per la commercializzazione.
L’annata 2018 sfoggia un colore giallo paglierino concentrato dai riflessi dorati, ed il suo ventaglio di profumi comincia da pesca sciroppata, kumquat, genziana e ciottoli umidi, prosegue con sambuco, foglia di pomodoro e camomilla, e termina con echi di clorofilla e selce. Il palato viene subito avvolto da un’elegante morbidezza, stemperata dal nerbo acido, mentre durante la progressione gustativa affiora la vena sapida-minerale, impreziosita da una punta di pepe bianco e dal ritorno fruttato/vegetale che accompagna il sorso fino alla chiusura di buona lunghezza.
Punteggio: 89/100
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