La storia della cantina I Clivi parte da molto lontano, più precisamente dall’Africa occidentale l’ultima tappa dei viaggi di Ferdinando Zanusso che, a metà anni ’90 decide di andare in pensione e di acquistare una vecchio vigneto nella terra natia della moglie: Cormons, in pieno Collio Goriziano. Ferdinando non ha una formazione enologica e, per giunta, avendo girato mezzo mondo per lavoro, non sa nemmeno parlare la lingua locale, ma questo non gli impedisce di coltivare il suo sogno vitivinicolo con passione e determinazione. [Leggi di più…] infoClivi Galea 2018, I Clivi
2018
Sacrisassi Bianco 2018, Le Due Terre
In quel lembo di terra racchiuso dalla DOC Colli Orientali del Friuli, appena un chilometro a sud di Prepotto e a cinque ad est del confine con la Slovenia, sorge la cantina Le Due Terre. Si tratta di una realtà nata, nel 1984, della comune visione di Flavio Basilicata e sua moglie Silvana Forte che, dopo anni di lavoro presso altre cantine della zona, decisero di prendere in affitto i primi due ettari di terreno e dedicarsi alla produzione dei loro vini. [Leggi di più…] infoSacrisassi Bianco 2018, Le Due Terre
Altrovino 2018, DueMani
Se la zona della Costa Toscana meridionale ha una sua storia enologica basata sui vitigni indigeni, quali il Sangiovese e il Ciliegiolo, e quella centrale è saldamente presidiata dai vini di Bolgheri, a nord di questo areale risulta difficile individuare una tradizione produttiva altrettanto sviluppata. Proprio per questa ragione stupisce ancora di più l’incredibile lavoro di posizionamento che l’azienda agricola DueMani è stata in grado di fare in appena una ventina d’anni di storia. [Leggi di più…] infoAltrovino 2018, DueMani
Ariento 2018, Massa Vecchia
Siamo a Massa Marittima, in provincia di Grosseto, a una ventina di chilometri dal Mar Tirreno, nell’alta Maremma Toscana, in un territorio caratterizzato da colline metallifere; qui, nel 1985, Fabrizio Niccolaini e sua moglie Patrizia Bartolini fondano l’azienda agricola Massa Vecchia. Pur rimanendo in famiglia, la direzione dell’azienda passa, dal 2009 al 2018, nelle mani della figlia di Patrizia, Francesca Sfrondini, che la gestisce in società con Daniel e Ines Wattenhofer, Thomas Frischknecht e Rocco Delli Colli. [Leggi di più…] infoAriento 2018, Massa Vecchia
Granato 2018, Azienda Agricola Foradori
Anche se le fonti ufficiali fanno risalire l’insediamento umano nel Trentino Alto Adige intorno al 3000 a.C., e le prime forme di agricltura all’epoca Etrusca e Romana, per parlare di viticoltura in maniera estensiva occorre arrivare al X secolo d.C.. Le ragioni del passaggio dall’autoconsumo a una prima economia vitivinicola di larga scala, principalmente nella zona occidentale delle Dolomiti, furono più di una: da un lato Trento era la sede di un principato vescovile che richiedeva sempre maggiori quantità di vino per la celebrazione delle messe; dall’altro gli scambi commerciali con Austria, Baviera, Boemia e Svizzera avevano aperto nuove rotte commerciali. [Leggi di più…] infoGranato 2018, Azienda Agricola Foradori
Chardonnay 2018, Colle Duga
Colle Duga, una cantina situata a Zegla, un piccolo agglomerato sei chilometri a nordest di Cormons, uno dei centri più importanti del Collio Goriziano, deve il suo nome a quello della collina su cui insiste la sede centrale, chiamata Duga dagli antenati, da tempo immemore. Siamo a pochi chilometri dal confine con la Slovenia e qui Damian Princic gestisce i suoi 10 ettari di proprietà dal 1997, con vigne a Zegla, Novali e Russiz, tutte all’interno del comune di Cormons. [Leggi di più…] infoChardonnay 2018, Colle Duga
Oltrepò Terra di Pinot Nero 2021 a Milano
Giovedì 2 Dicembre si è svolto a Milano, presso i locali di DaDa in Taverna, un evento dedicato al Pinot Nero e alle sue declinazioni fermo e spumantizzato nelle terre dell’Oltrepò Pavese, così come interpretate da un gruppo di produttori che ha dato vita al progetto Oltrepò Terra di Pinot Nero. L’evento ha preso avvio con un’introduzione curata da Filippo Bartolotta che, supportato da Armando Castagno e Alessio Brandolini (quest’ultimo in rappresentanza di tutto il gruppo di produttori), ha tentato di tracciare alcune coordinate geografiche, stilistiche, produttive e sociali del Pinot Nero in questo territorio, le cui potenzialità devono ancora essere esplorate appieno. [Leggi di più…] infoOltrepò Terra di Pinot Nero 2021 a Milano
Riesling Alte Rebe 2018, Falkenstein
Per dare un’idea del prestigio di cui godono le terre attualmente in possesso della cantina Falkenstein occorre tornare indietro di 900 anni, nel XII secolo, quando un documento ufficiale parla per la prima volta del Bricco del Falco (in tedesco Falkenstein) come di un vigneto pregiato e ambito. Proprio in quell’area, a Naturno, 40 chilometri a nord di Bolzano, da almeno 200 anni, risiedeva la famiglia Pratzner, una famiglia dedita a una forma mista di allevamento bestiame e agricoltura. [Leggi di più…] infoRiesling Alte Rebe 2018, Falkenstein
Chianti Classico Collection 2021 a Milano
Lunedì 22 Novembre si è svolta a Milano, presso le sale dell’hotel The Westin Palace, la celebre manifestazione Chianti Classico Collection, un appuntamento particolarmente prestigioso che permette di farsi un’idea delle prossime annate in uscita di questa celebre denominazione, tutelata e promossa, fin dal 1924, dal Consorzio Chianti Classico.
La manifestazione ha portato a Milano più di 60 aziende operanti nell’areale del Chianti Classico e molte di queste, oltre ai vini con quella denominazione, hanno optato per presentare anche quelli che, pur restando vini di territorio, ricadono sotto la denominazione Toscana IGT. [Leggi di più…] infoChianti Classico Collection 2021 a Milano
Campo di Tenaglia 2018, Tenuta di Trinoro
La Tenuta di Trinoro, una delle più celebri cantine italiane, si trova a Sarteano, 80 chilometri a sud di Siena, in un lembo di terra quasi al confine tra Toscana, Umbria e Lazio. Qui il vulcanico Andrea Franchetti stabilì la sua prima cantina con la stessa visione sperimentale con cui in precedenza, a partire dagli anni ’60, aveva fondato ristoranti a New York nell’East Village e si era dedicato alla importazione dei vini italiani negli Stati Uniti. [Leggi di più…] infoCampo di Tenaglia 2018, Tenuta di Trinoro
Carricante 2018, Calabretta
La riscoperta della produzione vitivinicola sull’Etna rappresenta probabilmente l’evento mediaticamente più rilevante degli ultimi 20-30 anni di storia del vino italiano. I terreni vulcanici d’altura sono tornati ad essere la culla che ospita la coltivazione di vitigni come i due Nerello (Mascalese e Cappuccio) il Carricante e la Minnella, dando vita a vini che hanno impiegato davvero poco a imporsi all’attenzione dei palati più esigenti e aggiornati. [Leggi di più…] infoCarricante 2018, Calabretta
Trebbiano Spoletino Anteprima Tonda 2018, Antonelli San Marco

La zona di “San Marco de Corticellis” era un’antica corte agricola longobarda, situata in una zona dell’Umbria già conosciuta per il suo microclima, particolarmente adatto alla produzione di vino e olio. Quelle medesime terre, tra il 13° e il 19° secolo rientrava tra le proprietà amministrate dal Vescovo di Spoleto fino a quando, nel 1881, l’avvocato (spoletino anche’egli) Francesco Antonelli rilevò la proprietà. [Leggi di più…] infoTrebbiano Spoletino Anteprima Tonda 2018, Antonelli San Marco
Riesling Roche Granitique 2018, Domaine Zind-Humbrecht

Parlare della viticultura alsaziana senza nominare Zind-Humbrecht è un esercizio speculativo piuttosto complicato, poiché si tratta della cantina che, forse più di tutti, ha contribuito allo sviluppo di questa regione. Il Domaine è nato nel 1959 dall’unione dei terreni della famiglia Humbrecht e della famiglia Zind, due dinastie che da secoli coltivavano la vite a Gueberschwihr (Humbrecht) e Wintzenheim (Zind), in Alsazia, unite dal matrimonio tra Léonard Humbrecht e Geneviève Zind. [Leggi di più…] infoRiesling Roche Granitique 2018, Domaine Zind-Humbrecht
Pinot Noir Stangenberg 2018, Pierre Frick

Secondo le fonti ufficiali, la famiglia Frick coltiva la vite da 12 generazioni, nel borgo di Pfaffenheim, immerso nell’Alto Reno, a pochi chilometri a sud della città di Colmar, nel quadrante meridionale dell’appellation Alsace AOC. I discendenti di questa famiglia, Jean-Pierre, sposato con Chantal, e il figlio Thomas Frick, coltivano 12 ettari di vigneti, sparsi in un raggio di 15 chilometri dalla cantina, da 3 diversi Grand Cru (Steiner a Pfaffenheim, Vorbourg a Rouffach e Eichberg a Eguisheim), vinificandoli con l’etichetta Domaine Pierre Frick. [Leggi di più…] infoPinot Noir Stangenberg 2018, Pierre Frick
Pinot Noir Réserve de la Dîme 2018, Domaine Hubert Metz

Il Domaine Hubert Metz è una cantina alsaziana che sorge a Cave de la Dîme, circa 40 chilometri a sud ovest di Strasburgo in locali, costruiti nel 1728, destinati a raccogliere l’antica tassa della decima fino alla Rivoluzione Francese. Stando alla documentazione ufficiale sembra che la famiglia Metz praticasse la viticoltura, sempre in quella zona, da almeno sette generazioni, fino ad arrivare ai nostri giorni con Céline Metz, la prima donna al comando dell’azienda di famiglia. [Leggi di più…] infoPinot Noir Réserve de la Dîme 2018, Domaine Hubert Metz
Sant’Isidoro 2018, Maria Pia Castelli

Nonostante la cantina Maria Pia Castelli sia nata soltanto nel 1999, in questo breve lasso di tempo è già riuscita a diventare uno dei produttori di riferimento del territorio marchigiano. Fondata da Erasmo Castelli, padre di Maria Pia, l’azienda vanta un’estensione di circa otto ettari situati a 200 metri di altitudine sul dorso sudorientale della collina di Monte Urano, nella provincia di Fermo. [Leggi di più…] infoSant’Isidoro 2018, Maria Pia Castelli
Adrianna Vineyard White Bones Chardonnay 2018, Catena Zapata

La storia della cantina Catena Zapata comincia nel 1898 quando il patriarca Nicola Catena lasciò l’Italia per trasferirsi in Argentina, una nazione che all’epoca offriva interessanti possibilità di sviluppo ai volenterosi che, dalle zone più povere ed arretrate d’Europa, principalmente in Italia e in Spagna, vi emigravano. Dal primo vigneto, piantato nel 1902, la famiglia Catena continuò a prosperare, tanto che il figlio di Nicola, Domingo, era già diventato, negli anni ’50, uno dei viticoltori più famosi di Mendoza. Il vero punto di svolta però arriverà soltanto con il figlio di Domingo: Nicolás Catena Zapata (il cognome materno), un giovane e brillante economista, si era trasferito in California per insegnare materie economiche alla celeberrima Berkley University, e qui, nel tempo libero, aveva fatto visita alle più celebri cantine dell’epoca. La California stava cominciando ad imporre i suoi vini all’attenzione dei gradi appassionati in giro per il mondo, e il loro stile di produzione finì per influenzare il lavoro di Nicolás quando, nel 1985, prese in mano le redini dell’azienda di famiglia.
Il percorso di sviluppo però era appena all’inizio perché, studiando le caratteristiche dei vini prodotti, Nicolás si rese conto di essere alla ricerca di un gusto più elegante e raffinato e così prese una decisione che i suoi contemporanei non esitarono a bollare come folle: piantare le vigne ad altitudini estreme. La prima zona interessata da questa rivoluzione fu il vigneto “Adrianna” (in onore della figlia più piccola), a Gualtarray, in una delle zone più fredde della regione di Mendoza, a 1500 metri di altitudine. Gli studi condotti in loco rivelarono che, oltre a un clima più freddo, che consentiva di raccogliere uve perfettamente mature, con una concentrazione zuccherina inferiore alla pianura (e quindi un tenore alcolico potenziale inferiore), le uve sviluppavano bucce più spesse, ricche di polifenoli, e una maggiore quantità di lieviti indigeni.
Proprio da una parcella di 2,2 ettari di questo vigneto, chiamata “White Bones” (ossa bianche) per via del suolo ricco di resti fossili calcarei di origine animale, depositatisi sul letto di un fiume che nella preistoria attraversava la regione, nasce l’omonimo Chardonnay “White Bones”. Le uve, dopo una raccolta manuale e una cernita in pianta, fermentano e macerano, in barriques e tonneaux, per un periodo tra i 45 e i 95 giorni, alla temperatura di 16 gradi, quindi affinano tra i 12 e i 16 mesi in botti di rovere con frequenti batonnage.
L’annata 2018 sfoggia un colore paglierino di media consistenza con un ventaglio olfattivo che si apre su note di clorofilla, vaniglia, litchi e mandarino cinese, seguite da lime, prugna gialla, erba fresca appena tagliata e burro di Normandia, con echi conclusivi di calcio combusto e selce. Il sorso è di medio corpo, dominato da un’elettrizzante acidità, attorno alla quale si innestano la sapidità e una lieve nota piccante, il tutto arricchito dal ritorno dell’agrume e del vegetale che persistono a lungo anche dopo una dissetante chiusura.
Punteggio: 93/100
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Alsace Complantation 2018, Marcel Deiss

Il Domaine Marcell Deiss fu fondato nel 1947 dall’omonimo proprietario, a cui subentrò il figlio Jean-Michel e, successivamente, il nipote Mathieu che attualmente la guida, aiutato e consigliato dal padre. Nel panorama della produzione alsaziana questa cantina però si è ritagliata un ruolo di primo piano proprio grazie all’opera dell’attuale proprietario. [Leggi di più…] infoAlsace Complantation 2018, Marcel Deiss
Il Bruciato 2018, Antinori

La produzione vitivinicola della famiglia Antinori vanta, tra le sue fila, dei veri e propri monumenti enologici, in grado di scaldare i cuori dei loro appassionati in giro per il mondo. D’altro canto, si tratta pur sempre di una delle Maison più antiche, arrivata alla ventiseiesima generazione, con Albiera, Alessia e Allegra Antinori, figlie del Marchese Piero Antinori, dopo oltre 600 anni di storia. [Leggi di più…] infoIl Bruciato 2018, Antinori
Bolgheri Rosso 2018, Le Macchiole

La meritata fama dell’azienda vitivinicola Le Macchiole è un argomento su cui concorda la totalità dei critici enologici italiani e internazionale. D’altro canto non sono molte le cantine che possono vantare la produzione di ben tre etichette di vini rossi che, sistematicamente, si collocano ai vertici della produzione dell’areale di Bolgheri. La storia di questa cantina comincia quasi 40 anni fa, nel 1983, quando Eugenio Campolmi, coadiuvato dalla moglie Cinzia Merli, acquistano i primi 4 ettari di vigneto sulla via Bolgherese, una zona ancora abbastanza sconosciuta per la produzione del vino. [Leggi di più…] infoBolgheri Rosso 2018, Le Macchiole